Questa volta vi parlerò delle note caratteristiche e in particolare della questione relativa all’obbligo di motivazione che l’amministrazione deve rispettare quando effettua delle valutazioni peggiorative rispetto a quelle costantemente avute precedentemente dal militare.
L’importanza di questo argomento è evidente se si tiene conto che attraverso le valutazioni contenute nelle note caratteristiche si decide la carriera del militare.
La valutazione peggiorativa nelle note caratteristiche incide infatti sugli avanzamenti di carriera. Talvolta, guarda caso, le valutazioni peggiorative nelle note caratteristiche si ricevono proprio quando l’ amministrazione deve prendere delle decisioni sugli avanzamenti.
Scegliere chi deve avanzare e chi non deve avanzare è compito dell’amministrazione la quale però spesso non è sufficientemente trasparente nelle sue scelte rendendole “poco comprensibili” ai diretti interessati. Le scelte spesso non vengono spiegate se non con frasi di circostanza che vogliono dire tutto e niente. L’uso di frasi di circostanza si verifica maggiormente nei casi in cui è difficile per l’amministrazione giustificare le valutazioni peggiorative nelle note caratteristiche. Ed è su questo aspetto che il militare che si sente ingiustamente valutato deve puntare.
In questo senso nel 2015 il TAR Lombardia – Sez. Milano nel 2015 ha emesso una interessante sentenza sul seguente caso relativo ad un militare: il compilatore di un rapporto informativo abbassava il giudizio di alcune voci analitiche interne (inerenti alla “capacità di risolvere i problemi” e alla “motivazione al lavoro”) rispetto ai precedenti documenti caratteristici relativi al militare, passando dal livello apicale al livello para-apicale. Nel giudizio finale l’amministrazione, inoltre, dopo aver evidenziato che al ricorrente era stato assegnato un incarico delicato affermava che “a tale responsabilità egli saprà certamente rispondere ricorrendo a una dovuta maggiore generosità di impegno e un’attenzione ancora più ampia, vista l’importanza che lo stesso obiettivo riveste“. Di tale mutamento di giudizi l’Amministrazione non dava alcuna spiegazione, né nel rapporto informativo, né nelle relazioni prodotte al Ministero dal compilatore e dai revisori, né nel decreto di rigetto del ricorso gerarchico.
Il militare impugnava il decreto con cui l’amministrazione rigettava il ricorso gerarchico da lui presentato avverso il rapporto informativo nonché lo stesso rapporto informativo con riferimento ad alcuni giudizi interni e finali. Il ricorso del militare, in sintesi, veniva fondato principalmente sulla carenza assoluta, illogicità e contraddittorietà della motivazione. Il miliare, attraverso gli strumenti processuali riconosciuti dalla legge estendeva infine l’impugnativa alle relazioni del compilatore e dei revisori del rapporto informativo, conosciute dal ricorrente a seguito di istanza di accesso.
Nella sentenza il TAR stabilisce che “se è vero che le valutazioni dei militari contenute nei vari documenti caratteristici sono regolate dal principio di autonomia e indipendenza dei giudizi, è altresì vero (cfr., sul punto, T.A.R. Lazio, Sez. I-bis, n. 10468/2012, id., n. 5862/2011) che, in presenza di precedenti e costanti valutazioni favorevoli del militare, le denunciate flessioni di rendimento, unitamente alla intervenuta carenza nelle doti già riscontrate, devono essere dettagliatamente motivate, al fine di consentire la verifica dell’iter logico seguito, di volta in volta, dall’Amministrazione. E ciò, soprattutto quando (come nel caso di specie) si sia in presenza di attenuazioni di giudizi che riguardano elementi (come la “capacità di risolvere i problemi” e la “motivazione al lavoro” del soggetto) che, per loro stessa natura, non sono suscettibili di significative variazioni nel breve periodo.”
In pratica il TAR afferma che se un militare ha sempre ottenuto delle valutazioni di un certo livello l’amministrazione, quando attraverso le note caratteristiche esprime una valutazione peggiore dalle precedenti, ne deve dare congrua e dettagliata motivazione. A maggior ragione quando la valutazione peggiorativa riguarda aspetti del militare che normalmente non subiscono variazioni nel breve periodo e relativamente alle quali un variazione risulta quindi “strana”.
Per queste ragioni il TAR ha accolto il ricorso del militare annullando gli atti impugnati.
Sempre dura allora la vita dei militari.
Cosa deve fare un militare che riceve, senza congrua e dettagliata motivazione, delle note caratteristiche peggiorative rispetto alle precedenti e per questo rischi di vedere sfumare la possibilità di un avanzamento ?
Deve reagire impugnandole al fine di attenerne l’annullamento. Non c’è scelta, altrimenti la sua carriera ne sarà inevitabilmente condizionata.
Avv. Giuseppe Di Benedetto